Scarpe da corsa: come sceglierle? by Alzaia Naviglio Runners

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Oggi lasciamo la parola agli Alzaia Naviglio Runners, i tester ufficiali, per noi, di scarpe da corsa!

Si tratta di un simpatico gruppo di Milanesi appassionati di corsa, nato da un gruppo Facebook per diventare una vera Associazione Sportiva, con moltissime attività… e oggi è qui con noi il Socio Fondatore Ugo Delle Donne, che ci regala la più completa guida alle running shoes mai scritta! 😉

La Guida è disponibile qui di seguito, oppure scaricabile in pdf:

Guida alla scelta delle scarpe da corsa – Alzaia Naviglio Runners

Alzaia Naviglio Runners

 

L’universo delle scarpe da running è molto vasto e spesso dispersivo e disorientante per i non addetti ai lavori che intendono acquistare un paio di scarpe.

Quando ci si appresta a comprare un paio di scarpe da running bisogna farlo in maniera cosciente e consapevole partendo dalla conoscenza dei vari modelli e delle categorie in commercio, ma soprattutto dalle caratteristiche fisiche individuali del runner che le deve indossare e dal tipo di utilizzo che intende farne. La distanza percorsa, la frequenza delle uscite, la velocità di percorrenza, il tipo di utilizzo (per gara o per allenamento) il tipo di suolo principalmente percorso (asfalto, sterrato, misto), sono tutti fattori determinanti per la scelta finale.

Cominciamo dalle caratteristiche fisiche individuali dei runners.

Fino a qualche anno fa, si si dava molta importanza ai concetti di pronazione o supinazione: si pensava che attraverso la scarpa si dovessero correggere i difetti di appoggio di un corridore. Così, una naturale rotazione della caviglia verso l’interno (pronazione), fondamentale per ammortizzare l’impatto con il terreno, se veniva reputata eccessiva, era corretta attraverso la scelta di scarpe che tendevano a compensare tale appoggio.

Partendo dal presupposto che il runner durante la corsa non completava il ’normale’ processo fisiologico di pronazione del piede (facendo prevalere l’appoggio esterno anche dell’avampiede), si tendeva ad ipercorreggere compensando tale caratteristica articolare migliorandone l’appoggio plantare con delle scarpe “adatte”. In tal modo, però, si andavano a compromettere altri equilibri articolari che determinavano a lungo andare problemi in altre parti della gamba (come il ginocchio).

Oggi si dà importanza al solo il concetto di stabilità: una pronazione eccessiva rende instabile la corsa, le scarpe devono limitarsi con le loro caratteristiche alla sola correzione di tale eccesso.Non esistono scarpe per supinatori perché la correzione del problema contrasterebbe con la loro rigidità articolare.

La forma dell’arco plantare non è un elemento discriminatore nella scelta di una scarpa da running: persone con stesse forme di arco durante la corsa possono avere  comportamenti dinamici completamente differenti, e pertanto una biomeccanica cinetica avulsa dalla morfologia plantare.

Per quanto riguarda la struttura delle scarpe da running vediamo come sono fatte:

– Tomaia: è la parte esterna della scarpa e ne caratterizza il design: viene in genere realizzata in materiale sintetico (Nylon mesh) che ha caratteristiche di essere traspirante, robusta e leggera
– Retropiede-conchiglia: avvolge il tallone sopportando intense sollecitazioni torsionali è rivestito di tessuti moto confortevoli. Questa parte dellascarpa controlla il movimento dell’appoggio sul terreno del piede
– Intersuola: è la parte dedicata all’ammortizzamento anteriore e posteriore ed alla stabilità della scarpa durante la corsa. Materiali e sistemi di assorbimento dell’impatto terreno/piede devono permettere (attraverso spessori e pesi sempre più piccoli) un lavoro fisiologico del piede
– Battistrada: ha lo scopo fondamentale di aderenza e trazione e contribuisce all’ammortizzazione. Questo è costruito con materiali diversi (gomma vulcanizzata, cristallina o al carbonio, gomma espansa) che offrono differenti risposte di resistenza e resilienza alle sollecitazioni nelle sue varie zone (zone del bordo esterno, del tacco e della zona meta-tarsale e così via).

Normalmente le scarpe da running si differenziano per categorie, solitamente si dividono in vari tipi. Ecco i principali.

 

Minimaliste A0

 Scarpe estremamente leggere (dai 150/250 gr): sono progettate per favorire il movimento naturale delle articolazioni del piede. Sono concepite per esercitazioni o gare rapide, leggere e molto veloci. Accompagnano il piede nei suoi movimenti adattandosi ad esso, senza dargli alcun tipo di supporto: la sensazione è quella di correre a piedi nudi.

Se da un lato questo tipo di comfort può dare sensazioni piacevoli c’è da sottolineare che per le loro peculiarità questo tipo di scarpa non ammortizza minimamente le sollecitazioni indotte dai traumi della corsa, trasferendole integralmente all’apparato osteo-articolare. Il loro uso pertanto è indicato per corse su superfici regolari, in particolar modo per gare brevi su piste, per atleti che non temono usure delle articolazioni.

Superleggere A1

Pesano meno di 200 gr. e grazie alle doti di flessibilità e ritorno elastico, che manca  alle scarpe A0, con  poco dislivello tra avampiede e tallone, (quasi sempre piatte) e con potere ammortizzante molto limitato: rappresentano una scarpa “da gara veloce” e allenamenti a ritmo sostenuto. Sono consigliate ai runner leggeri senza problemi di appoggio. Sono calzature leggere ed essenziali, utili a far guadagnare preziosi millesimi di secondo durante le gare.  è bene cercare modelli che calzino “a pennello” e soprattutto che non creino alcun disagio a piede e caviglia. Per far ciò è necessario cercare e trovare il modello che possiede un volume interno adatto alle proprie caratteristiche.

Non è consentito commettere errori nella scelta. La A1 è talmente semplice che risulta indispensabile cercarla con le caratteristiche di appoggio specifiche della propria tecnica di corsa.

Intermedie A2

 Modelli di peso compreso tra 230 e 300 gr. che garantiscono in generale un buon livello di ammortizzamento: sono un buon compromesso tra controllo del movimento nel retropiede e flessibilità nell’avampiede, hanno un dislivello medio tra avampiede e tallone. L’ammortizzamento è quasi sempre buono. Gli atleti più in forma e quelli leggeri possono usare questo genere di scarpe in allenamenti veloci o in gare dal ritmo sostenuto. I podisti più pesanti o i meno veloci le possono utilizzare come scarpe da gara. Talvolta possono presentare leggeri stablizzatori mediali per il controllo della pronazione.

Massimo ammortizzamento A3

 Calzature dal peso che è attorno o supera i 300 gr. Sono in grado di dare il massimo comfort grazie all’elevato potere ammortizzante. Destinate a soggetti dalla corsa regolare che necessitano un grande potere ammortizzante, offrono il miglior assorbimento degli impatti col terreno, sono le scarpe da allenamento più utilizzate, anche se non sempre allacciate come si deve. Sono normalmente utilizzate da runner con appoggio neutro o supinato o da chi usa plantari personalizzati.

Sono le scarpe più diffuse nel mondo del running e dovrebbero essere scelte dopo averle provate per alcuni minuti al piede in base al comfort di stringatura, pianta, collo e arco plantare: più spesso la loro scelta è purtroppo legata al design e al colore.

Stabili A4

Scarpe create appositamente per correggere i problemi di eccessiva pronazione, pesano generalmente oltre i 300 gr. e come si intuisce dal nome sono scarpe consigliate per pronatori e atleti pesanti, che garantiscono ottime doti di sostegno, protezione e stabilità.

Trail Running A5

Sono scarpe di peso leggero, molto traspiranti in genere impermeabili, con suole disegnate per affrontare percorsi sconnessi e di montagna: in grado di assorbire al meglio gli impatti con il terreno e garantire una buona tenuta in discesa.

Recensione scarpe trail Salomon su ShoeAdvisor

Recensione di Decio – Alzaia Naviglio Runners: https://www.shoeadvisor.net/recensione-stringate-salomon-decio/4593

 

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